mercoledì 29 novembre 2017

Papa Francesco in MYANMAR

a proposito della visita del Papa in Myanmar: 




"Ma l’impegno della Suu Kyi nell’affrontare questa situazione è stato criticato a livello internazionale, e proprio ieri la municipalità di Oxford ha ritirato un premio, il “Freedom of the City”, concesso alla consigliera di Stato venti anni fa. A causa della sua «inazione di fronte all’oppressione della minoranza Rohingya». Anche le parole del Papa sono parse troppo soft per Human Rights Watch's Asia division e i rappresentanti della minoranza islamica.
Molti dimenticano che il Papa non è andato in Myanmar e Bangladesh con l’obiettivo esclusivamente politico di far da paciere. Lo ha detto lo stesso Francesco proprio nell’attacco del discorso di ieri: «Sono venuto, soprattutto, a pregare con la piccola ma fervente comunità cattolica della nazione, per confermarla nella fede e incoraggiarla nella fatica di contribuire al bene del Paese». I cattolici nell’ex Birmania sono appena l’1% della popolazione, ma Francesco li ha ricordati anche in chiusura del discorso: «desidero incoraggiare i miei fratelli e sorelle cattolici a perseverare nella loro fede e a continuare a esprimere il proprio messaggio di riconciliazione e fraternità attraverso opere caritative e umanitarie, di cui tutta la società possa beneficiare. È mia speranza che, nella cooperazione rispettosa con i seguaci di altre religioni e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, essi contribuiscano ad aprire una nuova era di concordia e di progresso per i popoli di questa amata nazione».
L’entusiasmo di questa piccola Chiesa, raccontano le cronache di chi ha vissuto l’esperienza di quella realtà, è contagioso. Si tratta di uomini e donne che grazie alla Chiesa cattolica e alla conversione al Vangelo hanno potuto trovare libertà e un aiuto concreto per uscire dalla povertà e dall’analfabetismo."


Tratto da "La bussola quotidiana"

mercoledì 22 novembre 2017

Business coi bagni

Congo: l'ultima frontiera del business sono i bagni pubblici in mano ai privati Realizzate nelle zone dove non ne esistono di pubbliche o dove quelle ci sono sono inefficienti. Secondo calcoli fatti in base ad una media di 100-200 'clienti' al giorno possono fruttare. E molto 'Pecunia non olet', dicevano i nostri progenitori latini che avevano un proverbio per tutte le occasioni. E quando dicevano che il denaro non puzza erano perfettamente nel vero, come dimostra la storia di tutti i giorni. Ma talvolta la ''pecunia' purtroppo ''olet'', nel senso stretto del termine, ma se aiuta a vivere meglio, a te ad alla tua famiglia, basta solo sacrificarsi e magari pensare che, anziché essere sul posto di lavoro, si è in una serra profumatissima. Ma non è sempre così come pure sanno gli imprenditori di Kinshasa (nella Repubblica democratica del Congo) che si stanno facendo ricchi impiantando delle toilettes a pagamento laddove c'è penuria di quelle pubbliche, come accade, ad esempio, nel trafficatissimo mercato. Si tratta di casotti in cemento dove, da un lato ci sono i bagni per gli uomini e, dall'altro, quello per le donne. In certe cose della vita la democrazia è massima, così come scontato è l'abbattimento delle barriere sociali. Così, basta che ci sia il denaro, le toilettes private possono essere usate sia da chi sta economicamente bene (i comemrcianti del mercato) che da chi gira per le bancarelle solo per risparmiare. A dare credito a chi ha avuto accesso ai bagni privati ed a quelli pubblici (cioè gestiti da Comune), questi ultimi perdono nettamente il confronto per pulizia e per funzionamento. Con punte estreme, come i bagni pubblici che si trovano vicini allo Stadio dei Martiri che ''offrono uno spettacolo angosciante''. Ma, alla fin fine, questo lavoro di m... rende? Sì ed anche tanto per gli standard di vita congolesi. Secondo calcoli fatti in base ad una media di 100-200 'clienti' al giorno, un bagno gestito da privati può rendere, a secondo del luogo e della tipologia, almeno cento dollari al giorno. Una cifra che, oggettivamente, appare un po' troppo ottimistica (ogni 'accesso' costa più o meno una quindicna di centesimi di euro), da cui bisogna sottrarre le spese, comprese quelle per il personale. Ma è un gruzzolo che evidente sottolinea che, in fondo, perchè la vita sia meravigliosa, basta turarsi il naso.

tratto da 

venerdì 17 novembre 2017

Guerriglia in Congo

Anche I villaggi di Lunduba e Kabwanga, dove ci sono i nostri bambini, hanno subito le scorribande dei combattenti. A...

Pubblicato da Amici Gmpvi il Cireneo onlus su Giovedì 16 novembre 2017