da vaticaninsaider.it
La chiesa contesta i risultati elettorali in Congo.
Il cardinale Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, denuncia brogli e il non regolare svolgimento delle consultazioni e condanna gli atti violenti.
Il cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, in una dichiarazione riportata dall’agenzia vaticana Fides ha affermato che: «I risultati del voto del 28 novembre non sono conformi nè alla verità nè allagiustizia». Dopo il 9 dicembre, il presidente uscente Joseph Kabila, è stato proclamato vincitore delle presidenziali nella Repubblica Democratica del Congo, ma la regolarità della consultazione e tutt'altro che certa.
Il principale sfidante di Kabila, Etienne Tshisekedi, ha contestato i dati della Commissione elettorale indipendente (Ceni), dicendosi il legittimo Capo dello Stato, mentre altri osservatori indipendenti hanno segnalato gravi irregolarità e frodi elettorali in diverse aree del Paese.
Il cardinale Monsengwo Pasinya ha invitato comunque l’opposizione a perseguire le vie legali, evitando di ricorrere alla violenza: «Poichè i risultati sono provvisori e devono essere confermati dalla Corte Suprema di Giustizia, chiediamo ai contestatori di fare appello, di ricorrere alle vie del diritto e di non lasciarsi andare alla violenza».
«Diciotto morti per delle elezioni sono troppi!». «In questo contesto, la Chiesa è moralmente tenuta ad offrire il suo aiuto alla giustizia, per stabilire la verità delle urne là dove sono stati i nostri osservatori. Che la Corte Suprema si senta dunque in coscienza interpellata dall’intero popolo congolese», ha aggiunto il porporato.
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