22/05/2014
Vergara: un nuovo beato per il Pime
Padre Mario Vergara salirà all'onore degli altari sabato 24 maggio ad Aversa. Una festa per il Pime, una festa per il Myanmar
«Abito in una capanna di bambù, posta su un cocuzzolo di monte. Vento e
sole entrano liberamente, se piove ho il bagno a domicilio, proprio come i
grandi signori... Eh, quando uno nasce fortunato! Per mobilio due sedie e un
tavolino che ho fatto col coltellaccio del mio catechista; per cibo un po' di
riso con erbe di bosco. A sinistra catene di monti digradanti fino alla pianura
di Loikaw e popolatissimi: sono duecento i villaggi di cariani rossi e alcuni
di shan».Vergara: un nuovo beato per il Pime
Padre Mario Vergara salirà all'onore degli altari sabato 24 maggio ad Aversa. Una festa per il Pime, una festa per il Myanmar
Così scriveva padre Mario Vergara in una delle sue prime lettere da Pretholé, in Myanmar, nel 1947.
Nato a Frattamaggiore, cittadina nella diocesi di Aversa il 16 novembre 1910, è portato da una forte vocazione missionaria fino a Monza, dove ha sede il seminario del Pime. Dopo l'ordinazione sacerdotale celebrata dal cardinal Ildefonso Schuster, padre Mario parte per la Birmania, allora colonia inglese. Al suo arrivo, a Vergara è affidato il distretto di Citaciò, una vasta regione di montagna e foreste abitata dai Sokù, una delle più popolazioni povere e primitive della Birmania. Visita i villaggi, fonda scuole elementari, improvvisa ospedali e dispensari, costruisce cappelle e si prende cura dei bambini. Ma nel 1941 padre Vergara viene internato nel campo di prigionia inglese di Dehra Dum in India insieme ad altri missionari italiani, considerati "nemici" dagli inglesi. Dopo quattro anni segnati da gravi problemi di salute e maltrattamenti, viene rilasciato. Parte alla volta di Hyderabad in India e poi, finalmente, di nuovo in missione in Birmania. La sua terra è però devastata da una nuova piaga: nel clima incandescente della decolonizzazione birmana, tra guerriglie di minoranze e diatribe confessionali, il missionario è additato dal governo come spia e il 24 maggio del 1950 è catturato e ucciso insieme al suo catechista e al suo compagno di missione padre Galastri.
Sabato 24 maggio nella cattedrale di Aversa si ricorderà questa storia per beatificare padre Mario e Isidoro, il suo catechista birmano. Il rito sarà preceduto da una veglia di preghiera il 22 maggio a Frattaminore presso la parrocchia di San Simeone, presieduta dal Superiore Generale del Pime, padre Ferruccio Brambillasca. Mentre domenica 25 maggio alle 18.00 l'intera comunità si stringerà attorno al suo beato attraverso la Messa di ringraziamento nella basilica di San Sossio in Frattamaggiore, presieduta dal vescovo di Aversa monsignor Angelo Spinillo. Infine, domenica 1 giugno nella casa del Pime a Ducenta (Caserta), si celebrerà il 69esimo congressino missionario: una festa per il Pime e tutti i suoi missionari.
Ma la beatificazione non sarà un momento importante solo per l'Istituto: la Chiesa del Myanmar accoglierà sabato proprio grazie alla testimonianza del catechista Isidoro il suo primo beato. La celelbrazione, infatti, diventa l'occasione per ricordare quel filo rosso di santità che lega il Pime alla Birmania.
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